L’Aikido offre una serie estremamente ampia di tecniche: in piedi, a terra, proiezioni estremamente dinamiche, colpi, chiusure, …. Questa varietà di strategie difensive, ha lo scopo principale, di consentire di modulare l’azione difensiva, a seconda delle condizioni e della violenza dell’attacco ricevuto. Lo scopo è quello di neutralizzare l’aggressione senza procurare danni “inutili” all’aggressore.
La prima differenza strategica è determinata dal numero di persone da cui vengo aggredito. Se sono aggredito da una sola persona, e le condizioni lo consentono, posso ad esempio utilizzare molte delle tecniche di immobilizzazione, che tendenzialmente si concludono con una chiusura in “leva”, che blocca in una posizione sfavorevole l’aggressore, senza procurargli danni.
Chiaramente se, al contrario, sono aggredito da più persone, magari armate, dovrò necessariamente mantenermi in costante movimento, per evitare di essere colpito da un avversario, mentre sono impegnato con un altro. Quindi, a seconda del numero e della competenza degli aggressori, potrò sempre praticare delle leve, questa volta però con lo scopo di fare male istantaneamente, o rompere, non potrò fermarmi per effettuare chiusure. Potrò inoltre portare dei colpi o praticare delle proiezioni, in ogni caso sarò cosciente che la cosa potrà finire solo, o con le persone che desistono dal continuare l’attacco, o con le persone a terra.
Maggiore sarà la mia competenza tecnica, relazionata a quella degli aggressori, più sarò sicuro e meglio potrò padroneggiare la situazione e, per quanto possibile, limitare i danni provocati. Solitamente è la paura che tende a portare ad una eccessiva azione difensiva.
Inoltre, la mia sicurezza può consentirmi, di affrontare sul nascere l’eventuale conflitto, con un atteggiamento gentile, non aggressivo, ma fermo, sicuro. Gentile e non aggressivo, perché non voglio provocare gli altri ed indurli ad una reazione, sicuro e fermo così che capiscano da subito, che non sono così indifeso, ed aggredendomi potrebbero subire dei danni .
Il fondatore ha proposto questa filosofia di combattimento, come avvenuto anche in altre arti marziali, per motivi morali e spirituali, guardando comunque la cosa anche da un punto di vista più pragmatico, esistono anche vari riscontri legali, che condannano, anche seriamente, eventuali eccessi di legittima difesa.
In ogni caso questo atteggiamento mi pone in una condizione di equilibrio, di armonia e mi rende sicuramente più forte.